giovedì 24 febbraio 2011

Ma i Nativi Digitali sono tutti uguali, hanno tutti gli stessi luoghi e modi d'uso delle tecnologie?

Sentendo parlare spesso di Nativi digitali ho iniziato ad informarmi, con questo termine vengono definite le generazioni dal 1990 in poi, cresciute con le tecnologie digitali.
Spesso viene presentato dai media, dal pensiero comune,come il Mito dei Nativi Digitali creando una prospettiva più allarmante e superficiale che costruttiva.Identificandoli come alieni e di conseguenza creando muri generazionali.
Trovo molto interessante che da diverse ricerche emerga l'importanza di dividere i nativi digitali in tipologiea seconda dell'età:

Puri (tra 0 e 12 anni)
Millennials (tra 14 e 18 anni)
Spuri (tra 18 e 25 anni)

Tra ogni tipologia c'è una notevole differenza riguardo ai modi e ai luoghi di utilizzo della web.
..il bambino di 3 anni guarda da you tube i cartoni della walt disney, l'adolescente è ha sempre collegato a facebook..

Secondo Henry Jenkins -University of Southern California- sono i nativi digitali Puri i veri nativi digitali,perchè cresciuti a tutti gli effetti con le tecnologie digitali ,e attraverso queste passa la loro formazione, socializzazione ed intrattenimento.Questo insieme di comportamenti forma la cultura partecipativa informale, che, oltre a dare un forte sostegno alle attività di produzione e condivisione delle creazioni digitali, i soggetti che ne fanno parte sono convinti dell’ importanza del loro contributo e si sentono connessi gli uni agli altri.

Per gli Adolescenti l'uso della rete è ancora diverso, è vista come una protesi Relazionale, ricerche, interviste rilevano come questo sia collegato al bisogno di comunicare permanentemente e mostrare continuamente la propria presenza.Gli adolescenti hanno molto feeling con certi mezzi mentre ne escludono totalmente altri ,spesso utilizzandoli in modo Acritico, a differenza di quello che pensano molti adulti che, definendoli Nativi digitali quindi competenti delle tecnologie, gli lasciano totale ed inconttrollata libertà nell'utilizzo della rete.

Tutto questo ci fa capire come la web sia un fatto sociale ,non solo abilitante, quindi credo impensabile escluderla dall'educazione, dalla formazione.
Bisogna integrarla, e pensando alle diverse tipologie di nativi, forse è più efficacie distinguere le possibilità,ipotesi per fasce d'età perchè i luoghi e i modi d'uso sono differenti.

Come fare?

Forse questo è il momento di ripensare:
la scuola..
le forme e i modi di apprendimento..
la relazione tra educando ed educatore..
le problematiche nelle diverse fasce d'ètà, come affrontarle..
educare stimolando un pensiero critico..

in una prospettina orizzontale.. democratica ..come la rete..

Riguardo alle tematiche aperte, trovo interessanti i seguenti Link..
la scuola annoia

..

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